sabato 7 settembre 2013

Sono nessuno, nessuno sia

Se mi dicessero: “La tua vita è tutta qui” io ci starei: ”Reggere la scala mentre cambia la lampadina del bagno, liberare insieme di ghiaccio il congelatore, eliminare uno scarafaggio, liberare il pavimento da un tappeto di larve di mosca…” Io ci starei.
 
E ridere di un dolce riuscito male,  arrabbiarsi per un barattolo di zucchero lasciato alla mercé delle formiche, e dividere le spese della bolletta del telefono, con i conti che non tornano mai. Io ci starei.
 
Ma non è così. Perché ci sono persone che hanno diverse sfaccettature.
 
E puoi condividere le cose più quotidiane e repellenti ma non le emozioni. E puoi rimuovere insieme le larve dal pavimento, ma non uscire insieme per un gelato, solo noi due, chissà poi perché… Forse troppo noiosa, o forse troppo quotidiano tra noi, niente di nuovo da dirci, niente da scoprire… Eppure mai una volta una frase su paure, progetti, letizie, emozioni. Si parla del tempo. Si parla di politica. E il mio corso di francese come va.
 
Superficie. Pavimento ricoperto di larve. Basilico appassito. Piante da annaffiare. Bollette da pagare. Una volta vedevamo un film insieme. Una volta leggevamo gli stessi libri. Una volta non mi ero persa ancora in quegli occhi che credevo sereni. Una volta era tanto tempo fa (mi manca). Eppure riesco ancora a trovare la calma in quegli occhi. Se si parla del tempo. Se si parla di politica. Non cerco più approvazione. Né note positive.
 
Sono nessuno. Nessuno sia. I miei occhi non vedono più. Impermeabili. Accanto: persona estranea. Che cambia una lampadina, che parla del tempo. Saluta e se ne va. “La tua vita è tutta qui”. Forse, no, a dire il vero, non ci starei. Perché manca il sorriso, manca complicità, manca un bacio. Ma soprattutto manca quel gelato e una passeggiata negata, solo noi due, a condividere - giammai un arcobaleno -  uno stesso spruzzo di smog, è un buco grande nell’esperienza di noi due.
 
Sono nessuno. Nessuno sia. Per entrambi.
 
Qualcuno cammina sul tetto di fronte. No, è solo un piccione. Capita, a volte, di vedere qualcosa che non c’è. Capita, a volte, di fissarsi in quella visione e cercarne conferme. Capita, a volte, di voler vedere serenità in quegli occhi, e sorrisi. Ci sono, forse, non per me.
 
Sono nessuno. Così sia, così sarà.
 
Se volto lo sguardo lo vedo davvero, forse, un uomo che cammina sul tetto, che davvero ci sta. Se lo guardo per quel che è, forse, mi guarderà. Chissà che non sia più sexy mentre cambia le lampadine!

sabato 10 agosto 2013

Vai dove sai che il tuo cuore... Troverà Amore!


Non andare dove ti porta il cuore, Così, meccanicamente...
Vai dove sai che il tuo cuore potrà trovare Riposo, Sicurezza, Protezione,
Calore, Nutrimento... Amore
 
03/08/2013


 
 
 

lunedì 8 luglio 2013

I nuovi inquilini del piano di sopra - Racconto Commento di Francesco Principato


Il poeta, romanziere, commediografo Francesco Principato, ha così commentato il mio racconto "I nuovi inquilini del piano di sopra", in una mail del 10 giugno 2013:


I nuovi inquilini del piano di sopra - Daniela Troncacci" Carissima amica,
non mi va di scrivere una recensione (non mi reputo in grado di farlo), ti voglio scrivere una lettera per come si faceva una volta, quando si scriveva con carta e penna e le parole erano molto più dettate dal cuore.
Ti ho conosciuta e ti conosco da molti anni come amica sensibile e come poetessa capace di esprimerti con parole di grande peso specifico, il peso specifico della poesia (ti ricordi dei nostri vecchi concorsi poetici su Naufragi?).
Ho ricevuto il tuo racconto Gli inquilini del piano di sopra e l'ho iniziato subito a leggere preso da una grande curiosità: il titolo mi proiettava in una grande confusione. Di cosa parlerà Daniela? di vita 'precaria'? di subaffitti e convivenze? della 'sopravvivenza? ha scritto un racconto umoristico?
Nell'attesa di scoprirlo leggendo, i pensieri rincorrevano i ricordi e cercavo di scoprire cosa sapevo di te.
Man mano che giravo le pagine, di te non riconoscevo niente, niente tranne la grande leggerezza con cui affronti le delusioni della vita, le sue storture e le sue contraddizioni. E la tua grande sensibilità.
Ti sei cimentata con un argomento difficile seppure di grande attualità e lo hai fatto senza prese di posizioni, senza retoriche rivendicazioni. Probabilmente perché non hai affrontato una questione personale, ma una querelle di alto senso civico.
Ma è il modo in cui lo hai fatto che rende questo racconto una perla: hai reso questa storia difficile... una storia 'normale'. E questo è il grande merito del tuo racconto, far apparire l'argomento affrontato (e non dico di cosa si tratta) 'una cosa normale' e, senza mai dire una parola di disgusto, hai partecipato questa 'notizia' al lettore. E qualsiasi lettore che finisce questo libro... si ritrova prima disarmato e poi trafitto dall'ingiustizia.
Ho un solo piccolo appunto tecnico: a volte hai abusato dei 'due punti', forse ce ne sono alcuni di troppo ma ciò toglie poco alla scrittura: il racconto si legge comunque in un fiato.
Ciao Sissotta e complimenti.
Francesco
p.s. Hai visto che anch'io ho usato tanti 'due punti'? :)

Grazie Francesco! Soprattutto per averlo letto, è stato per me un grande onore!!!

sabato 6 luglio 2013

Vi presento FRANCESCO PRINCIPATO, poeta, romanziere, commediografo

 
Conosciuto durante un naufragio che forse ancora non ci ha portato del tutto a riva, una conoscenza nata tra le parole e continuata tra le parole. Parole che rispecchiano la nostra anima.
 
Nato a Sciacca (Ag) nel 1958, impiegato, sposato con due figli, scrittore di romanzi e commedie, si è distinto in concorsi classificandosi finalista e vincendo premi.
 
Qui non racconterò la sua vita (per la sua biografia, opere e curiosità rimando al suo sito personale).
Riporto invece qualche cenno ritrovato inciso sulla nostra vecchia zattera:

Francesco Principato: cosa sappiamo di lui? Poco e tanto insieme. Intanto sappiamo che scrive per il teatro... Pare poi che si diletti in legge ... e ... che coltivi l'arte della memoria, difetto ben grave in un'epoca di dimenticanza come l'attuale. Sarà per tutti questi "difetti" che quello che scrive Principato mi piace?”



FRANCESCO PRINCIPATO
 
 
 



Mi piace segnalare che ha dedicato una pagina del suo sito ad una carissima amica, una naufraga che non è più riemersa, nonostante il coraggio con cui ha affrontato il mare grosso e lunghe notti di termporale… Enrica Paresce

  


 

martedì 25 giugno 2013

Ho suonato un tamburo Masai ...

E sono andata in bicicletta!
 
 
16 giugno 2013 - Abbiategrasso, una domenica all’insegna della spontaneità!
 
Con il gruppo con cui ho seguito il corso di Arte-terapia:
una conclusione, un coronamento, una continuazione... (?) Di un percorso evolutivo ed emozionale.
 
Una proposta Hanta Yo:
un invito alla sperimentazione, al gioco, alla condivisione ma anche (per me) allo sfogo.
Strumenti sconosciuti e invitanti, da accarezzare e conoscere meglio per sfruttarne le potenzialità, voglia di divertirmi e comunicare, e lasciare da parte per una volta il dolore alla mani, al cuore, al cervello.
Gli strumenti ti chiamano o ti respingono, restano muti o si lasciano suonare, senza necessità di particolari tecniche o conoscenze musicali. Ascolto, istinto e ritmo …
 
“Il ritmo è in ogni cosa”, * nei nostri respiri e nel battito del nostro cuore.
 
Così si può creare una musica condivisa, a due, a tre, a sette …
E niente stona, nessuno è fuori tempo o fuori luogo, è un’un esperienza unica e ripetibile, ma che mai sarà uguale a se stessa, difficile da spiegare perché tutta da vivere, difficilmente raccontabile, tanto personale è il modo di esserci.
 
Una giornata iniziata in maniera così emozionalmente viva non poteva che continuare con una degustazione di sapori naturali (pizza di grano macinato con mulino domestico, pasta madre con una storia di 115 anni, aglio fresco e spezie appena raccolte … in un clima di grande accoglienza e disponibilità, offerto dai nostri amici-ospiti), chiacchiere e racconti intorno ad un tavolo e una bella passeggiata in bicicletta tra i campi di papaveri e grano!
 
Un pieno di spensieratezza e felicità di cui non mi svuoterò tanto presto J
 
 
Le proposte
 
 
 

lunedì 24 giugno 2013

Link ai Naufragi...


... Una vecchia storia mai del tutto conclusa ...



Una volta c’erano i Naufragi - bottiglie affidate alla corrente e ripescate in rete.
Ora qualcuno ha trovato la sua spiaggia, qualcun altro è ancora in balia delle onde.
Ci siamo un po’ persi di vista ma mi piace inserire qui un link al sito dove sono approdati nel tempo nostri messaggi portati dalla corrente… Anche perché presto vi presenterò un naufrago ritrovato per caso mentre prendevamo il sole su uno stesso scoglio :-)



domenica 9 giugno 2013

Sono stata a Medjugorje... (perché?)

... dal 24 al 29 maggio.
"Perché?", mi ha chiesto più di una persona.
Ho accettato l'invito di un'amica che me ne aveva parlato con trasporto contagioso.
Ho seguito la mia curiosità che mi porta a voler vivere in prima persona esperienze tendenzialmente positive di cui sento raccontare con la luce negli occhi e i violini nella voce... quasi mi sembra anche di odorare lo spandersi del profumo (e l'ondeggiare al vento) delle campanelle, fiori rosa-fuxia che mi ricordano la capanna di mio nonno quando ero bambina, e la sua voce che chiamava Pistola, il gatto.
Non c'era troppo tempo per pensare, sono stata invitata, ho accettato e sono andata. Così si dovrebbe (poter) fare per le cose importanti, per le cose a cui teniamo, per le cose che pensiamo ci possano arricchire.
E anche se devo risparmiare, e anche se devo ottimizzare il tempo e le energie per cercare lavoro, non sono stati denaro, tempo, energie buttati al vento... Ma questo è un altro post... :-)


 

 

domenica 12 maggio 2013

Auguri a tutte voi che siete chiamate MAMMA!!!


 
In particolare a quella che Mamma chiamo io!!!


 
(Emilia Patricelli)
 
 

Una poesia di Marilena Nocilla

 
SCINTILLE DI LUCE

Ho aperto i miei occhi e ho visto tanta luce.
Mi sono chiesta: “ perché il sole ora la produce?”
Mi sono detta che, forse, nella mia vita passata,
ero io a non vederla, ma lei c'è sempre stata.
Ho sentito una voce dentro me:
giovane donna, non ti buttare via:
rialzati e torna a vivere la poesia!
 
Questa vita è un gioco,
ma, a volte, brucia più del fuoco.
Questa vita passa in fretta,
giusto il tempo di una pedalata in bicicletta
e vedi i tuoi giorni, i tuoi mesi, i tuoi anni
trascorrere tra i sorrisi e gli inganni.
 
Ora che ho, finalmente, ritrovato me,
ho qualche risposta in più ai miei perché.
Ho scelto di riprendermi il sole,
ho scelto di metterci il cuore,
in questa vita che, anche se dovesse durare un'ora,
merita di essere vissuta ancora.
Anima mia:
vivi, ridi, sogna!
 
Ho visto scintille di luce
riaccendere i colori della mia vita
e lì mi son detta: allora non è finita!
Ho sentito una voce dentro me:
giovane donna, non ti buttare via:
rialzati e torna a risplendere di poesia!
 

Ho deciso, allora, di cogliere dal sole un raggio
e di armarmi di tanto coraggio,
di vincere le paure e di affrontare le prove future
con grinta e determinazione,
per dar voce a ogni mio sogno e a ogni mia passione.
 
(Marilena Nocilla - Copyright, 13 Maggio 2012)


venerdì 3 maggio 2013

Chiamiamomi con il mio nome :-)

ME: Daniela Troncacci
Per anni ho firmato i passaggi nella rete con nick che ancora mi porto dietro, perché ognuno rappresenta un aspetto di me:
 
CapelloAlVento è polemico e sbarazzino, osserva e racconta e non soppporta soprusi e ingiustizie
AltaMarea è un susseguirsi di ondate di immagini e sentimenti
Acquadisorgente, sincera e cristallina non ama tradimenti e falsità
Sissotta è una naufraga in cerca di una zattera su cui rilassarsi
Dada-Dadadandy è una internauta alle prime armi ma grazie ai netfriend ha imparato tante cose
Saltapicchia-Piripicchia cerca uno stelo d'erba su cui posarsi
Arcobalena si colora di gioia, ironia e fantasia
Nuvola viaggia nel cielo dei sogni e dei desideri...

Tutti questi personaggi sono ben integrati in una unica persona: Daniela Troncacci...
Incomincio ad assaporare il suono del mio nome ... E' un ulteriore segno di crescita, questo mettermi in gioco in prima persona, per intero, mostrando la faccia.
 
Ho quarantuno anni, forse è anche ora, adesso che non ho più paura di porte sbattute in faccia: so che fanno male ma posso sopravvivere! E poi... non si può piacere a tutti!!!
L'importante è imparare a piacere a se stessi, migliorando lì dove c'è qualche angolo da smussare o qualche rotondità da accentuare... E qualche sorriso in più da donare :-)
 

Nella pagina ME, un po' di biografia... segui il link!