Può capitare che solo quando si è guariti (o si sta per guarire) ci si renda conto di esser stati malati.
Ed è così che solo ora che non mi importa più (ma davvero?), posso ammettere a me stessa di essere stata innamorata (o comunque qualcosa di simile).
Innamorata di uno sguardo che non ho più visto, di un sorriso che non ho più visto, di un NOI DUE che mai più si è ripresentato in quel modo (o forse un paio di volte ancora, rapidamente, ma non tanto intensamente così)
Era il 3 o 4 novembre (un giovedì).
Li ho cercato ancora quegli occhi, l’ho cercata ancora quella situazione. Invano.
Non si può inseguire un treno in corsa né continuare a tirare un sasso che torna in fronte.
Forse quegli occhi, quello sguardo, quel sorriso erano solo nella mia fantasia delirante nella febbre e nell’infezione causati dal morso del gatto.
Nessun commento:
Posta un commento